CHI SONO?
Son forse un poeta? 
No, certo. 
Non scrive che una parola, ben strana, 
la penna dell'anima mia: 
"follia". 
Son dunque un pittore? 
Neanche. 
Non ha che un colore 
la tavolozza dell'anima mia: 
"malinconia". 
Un musico, allora? 
Nemmeno. 
Non c'è che una nota 
nella tastiera dell'anima mia: 
"nostalgia". 
Son dunque... che cosa? 
Io metto una lente 
davanti al mio cuore 
per farlo vedere alla gente. 
Chi sono? 
Il saltimbanco dell'anima mia.
Aldo Palazzeschi
°°°
Cara Luigia,... le condizioni della tuo essere tra i ghiacci dell'Antartide imporrebbe sempre una scrittura verso te, mentre vengo a liberarti, impostata sul sublime e sul tono assolutamente serio. Però immaginando che tu abbia desiderio di sorridere ogni tanto,  invento questi poemetti visuali, che ti rammentano la mia natura anche briosa e fanciullesca. Aldo Palazzeschi, infatti, conservò un cuore di bimbo fino a quando non è andato  a cucire le stelle tra loro con un filo che solo lui possedeva, la capacità di commuovere facendo ridere. Magari è la stessa che a volte usa il buon Dio con i poeti per spiegare loro i tanti errori che in nome della letteratura hanno commesso. E mi picco di pensare, cara Luigia, che chi poeta non riteneva di esserlo, come Palazzeschi, e come me che a lui si ispira, sarà perdonato più facilmente.
Comunque per dare più intimità al mio "viaggio"  e non avere attorno veramente troppi visi desiderosi di pubblicizzare cosa fanno e cosa dicono e cosa inventano e cosa fotografano,  quanto è "nostro" lì non ci va. Più.  ACCIO
°°°
On line settembre-ottobre
DIREZIONE
Claudio Di Scalzo discalzo@alice.it 


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