Alberto Martini: La bocca, 1915
Caro Esploratore non so bene cosa cambi tra scrivere on line o su carta per me, a volte scrivo senza sapere bene cosa mi muove… sotto la pelle, nelle vene, tra le mani, negli occhi una forza mi spinge...
un impulso naturale a 'fuoriuscire' dall'incavo stretto del presente, del quotidiano, delle cose sapute, conosciute… riconosciute…
la parola per un attimo, per magia diventa immagine, trasforma il presente, in un senso ulteriore…
la parola nasce dal silenzio, diventa ritmo, carne, respiro... diventa vertigine del senso...
nell'interspazio tra il bianco della pausa e il fondo della parola che scava..
tutto il senso, le direzioni, le forme, i mondi...
non ha paura...
un segno un senso tra tutti i possibili sensi e intendimenti...
poi si richiude nella pausa di tutti i bianchi, nelle cesure, nel vuoto che fonda il poema...
Luigia Zamorano
Cds: "Dune, Marina di Vecchiano, 1980
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