Quando Jeff Bark scattò “Abandon”.
Le fotografie di Jeff Bark hanno la vocazione all'allegoria. Dettagli (numerosi) e colori propongono un'estetica fotografica con tinte a forte contrasto, e s'avverte la tentazione di accostarla a dipinti realisti, a quadri decadenti, o a fotogrammi da film. Interessante la sequenza a "racconto" di molte foto. Come nel caso di "Abandon". Queste scelte impongono lunghe sedute e la cifra maniacale dell'illuminazione. Lo studio diventa un tempio. Dell'idea del fotografo. I soggetti allontanandosi dal reale, o estraniandosi da esso, lo fanno con sensualità. E questo serve anche per il mercato e il successo delle fotografie su riviste e in galleria.
Ovviamente viene "predato" l'mmaginario decadente e le sue simbologie. Il tutto riversato in contesti urbani degradati. (Claudio Di Scalzo)
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