Questo è il poema del tassello sol per me bello. Idealmente dedicato al mio amico Paolo Fatticcioni detto "Il Pazzo". Gli farà piacere darci un'occhiata laggiù dove ora si trova, ne sono sicuro. È a puntate. Andrà bene per questo gingillo weblog on line? Speriamo. Ho fatto, ovviamente, tante volte all’amore. Come tutti. Delle mie amanti non ricordo nemmeno nome e volto. Se non avessi scattato delle foto con l’autoscatto della mia fedele Nikon FM2. Album per ridurre la vita a un fotoromanzo nudo e crudo e sicuramente inutile a parte gli ah oh oh oh di rito. Allora, scollinata la cinquantina, ho inventato un gioco. Le foto le ho ritagliate a tasselli. È la poetica del tassello. Il mio proustismo d’accatto. La Recherche d'un fissato su Stirner e il mito di Casanova trapiantato in val di Serchio Mettiamola così. Da piccolo rubavo cocomeri. Ci facevo un tassello, li assaggiavo, per sapere se erano succosi e maturi. A notte fonda andavo a rubarli. Sapendo scegliere. E poi ricordarne il succo. Lo stesso faccio con le immagini della mia collezione. A tasselli me le gusto. Sarà amaro sarà dolce il sapore? Il tassello fotografico, poi, cancella il volto mio e quello dell’amata. Così il privato è tutelato. Io posso ancora portare la maschera dell’anonimato e le bellezze - forse non lo sono più!, magari sposate o diventate sante, con le rughe e le mammelle ad elastico - potranno star quiete.
Però mancavano le parole. Ah le parole sono importanti! Ma non le annotai. Così, e anche questo fa parte del gioco, sono andato sul web, al motore di ricerca ho suggerito di cercare la parola “Amore”. E, meraviglia!, quanta gente, uomini e donne, scrivono d’amore! Ne ho acchiappato alcune. E le ho messe come didascalie per il dialogo amoroso nella foto. In fin dei conti, la donna nel tassello e l’uomo che fui, avrebbero potuto dirle.
Anzi magari le dissero proprio. Chissà. Eroma di Vecchiano
Anzi magari le dissero proprio. Chissà. Eroma di Vecchiano
POEMA DEL TASSELLO D'AMORE UNO
(per immagini e parole)
Risponde Lui: Ti amo senza sapere la matematica del bene. Ti amo perché non so amare che così. Intrecciati. Mentre la mia mano sopra ai seni a te apparterrà sempre; e alle tue dita che le mie labbra sfiorano, sempre il mio respiro farà da anello.
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