Claudio Di Scalzo: "Risposta?". Da "Fumettando al nero l’amore menzognero", Trittico I. 1982 - 2000. Tecnica mista su fotogramma di fumetto. Anche nell’annuario TELLUS 30: “Narrazioni per 4 stagioni”, 2009, pag 262.
In "Risposta?" mi specchio nel protagonista di un fumetto mentre sta scrivendo una lettera. Nel fumetto fotografato l’uomo, con i baffi come me e con i capelli come i miei e con una Remington come quella che avevo sulla scrivania, sa il nome della donna a cui sta scrivendo, infatti pensa “Lì c’è la risposta”, e forse si riferisce a un episodio che hanno vissuto, una casa che hanno abitato, un libro che si sono scambiati; anch’io allora, proprio nel 1982, dissi a me stesso “lì c’è la risposta”, tanto che nella reale lettera che spedii alla donna lontana che raggiungevo in quel modo sdoppiato tra reale e fumetto fotografato, facevo riferimento a qualcosa di concreto a parole decifrabili, oggi però non ricordo né il nome della donna, né il suo volto, né perché mi affidai a questo trucco fotografico. Non ho nemmeno conservato la lettera. Fui previdente a titolare l'operetta "Risposta?". A firmare con l'interrogativo quel buio.
Crudele e ridicolo è l’amore. Ci lascia sempre dei residui, che per uno scrittore possono diventare scrittura, per il poeta poesia, per il pittore disegno, ma sempre polvere, cascami, a me la ventura di scriverne. Ma sempre polvere, cenere. La mia somiglia alla cipria, è estetica, ma il risultato non cambia.
Claudio Di Scalzo
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