Sara Esserino
1
Vita che palpita in me (non mia
per possesso), sebben desideri che tu sia mio!, e aborro oltremodo questa
possibilità, perché solo oltre il possesso io t'amo!
2
Tu esci dove la conoscenza vibra
ciocca sulla fronte - - - se ne hai desiderio e tempo - Per ristabilire i piedi
le spalle la testa a Mileto, poiché il logos ventoso Kens (da cui il latino
censere, decretare, ndc) indomito e
senza il mare non può stare in pace.
3
Questo mutamento? Me lo annunci dopo? - - Nella calamità e nell’ombra si distorce la
geometria dei barbari.
Quando ti chiamo appare l’orizzonte – esso lega le cose
nascoste e il fenomeno della vela gonfia di Borea (vento sull'Egeo NdC).
4
Te lo ricordi il vortice col dito elevato verso il cosmo? L'ho mescolato con le stirpi
mortali quest'estate. Te lo ricordo ora perché mi par quasi abbia assunto più
senso!
5
A dopo nel sentimento
della meraviglia – risposta contemplata succo colante – a Samo atto chiama
ancora (noi) nella luna nuova - - -
6
Qui è autunno nell’apparenza che curva verde e scollina – sassi
rovesciati nel piano non possono predicare alcunché - - - l'autunno è bello solo dopo che ti ci sei
abituata ma quando irrompe così dentro
l'estate macula spallata troppo forte in mezzo alla folla del tempio.
7
Sei tornato! Sei tornato dalla tua fanciulla nella casa che necessariamente appare – sei tornato
dalla tua fanciulla - poso la veste sul greto del fiume - che gioca nell’ordine
del tempo intero - - -
Ti toglierò ogni nostalgia del ritorno - lo incido nel volo
della capinera verso l’Olimpo!
Le mie sembianze cangiano in settembre per raccontare la separazione
originaria sanata come miele sulla
lingua degli amanti alla festa.
8
Stanotte t’ho sognato con me
pastore di Apollo : suggerisci parole gregge ubbidiente nell’alétheia (la verità come fondo
stabile, “non nascosto”, NdC) al sogno belante protezione - - - oltre il
bastone del dio sta Dike (“legge suprema non più nascosta”, Nota della
curatrice) - - - - Patisco tutta questa
bellezza in una volta sola, è la felicità –
FOTINÌ
(575 a. C)
da
"Antologia di poesia al balzo per Claudio Di Scalzo", 2
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