domenica 2 febbraio 2025

Claudio Di Scalzo detto Accio e Sara Esserino: 2009. Carlo Bini + Baudelaire. Comment'amore 1

               





COMMENT'AMORE 1


Comment’amore è un gioco, da me inventato - nell'estate 2009 per Sara Esserino e per navigatori interessati a conoscere velocemente testi esemplari, nei generi letterari brevi, sull’AMORE, coniugati in una specie di controcanto offerto da altre firme: uno sdoppiamento quasi d’interpretazione. Le puntate sono state sette. E vengono (verranno) su TELLUS IN LOVE ri-pubblicate da TELLUSfolio che ideai e diressi dal 2005 al 2010. 

Il Comment'amore è, antologicamente parlando, una specie di pellicola a lato degli autori antologizzati dove, vuoi per lo zucchero vuoi per l'acqua splendente - anche delle lacrime di pianto e gioia - vuoi per il fiele del disamore,  i lettori/navigatori potranno incollare i loro occhietti.

In calce allo scrittore, in questo caso Carlo Bini (1806-1842), patriota livornese, autore del "Manoscritto di un prigioniero", come CONTROCANTO due “aforismi” di Charles Baudelaire.

Claudio Di Scalzo 


CARLO BINI AD ADELE PERFETTI

Mia cara Adele, il tuo biglietto mi ha ridonato la vita, mi rinnovato il sangue, l'anima, le idee, tutto insomma, e questo è un miracolo tuo, e tu sarai sempre onnipotente con me, Adele mia, quando tu voglia inondarmi di quella vena immensa, pura, fresca, d'amore che ti scaturisce perenne dal cuore.
Adele mia, la parole terribile che tu temevi non potrà uscirmi dalle labbra, o sai quando potrò dirti non ti amo più? quando avrò deliberato il suicidio, perché l'amor tuo è la mia esistenza, e rinnegarlo sarebbe un rinnegare la vita.
E poi perché dovrei trattarti con tanta brutalità, o Adele mia, mentre a te devo il risorgimento dell'anima, mentre il tuo sguardo mi ha fatto battere il cuore d'un palpito potente a convertire in eroe l'uomo più codardo del mondo, mentre l'amor tuo mi dato rivelazioni nuove, magnifiche, d'idee e di sensazioni non comprese, non sentite mai, per l'avanti?
Sì, mia dolcissima Adele, io ti amo quanto donna al mondo può desiderare di essere amata; e sento che ti amerò a qualunque costo, a qualunque patto, in qualunque tempo. Non temere, Adele mia, il mio cuore val meglio della mia testa; il mio cuore generoso, bollente, e sarà quello che dinanzi a Dio chiederà perdono per i miei trascorsi e l'otterrà. Fidati del mio cuore, Adele, come del tuo; quando il mio spirito tormentato travìa, s'infuria e fa le più fiere risoluzioni, non conta nulla; il cuore da ultimo sorge, e con uno dei suoi grandi palpiti cancella, annienta ogni sentenza dello spirito.
Mia buona Adele, tu non hai colpa in nulla di ciò che è successo; tutto dipende da me, e forse neppure da me, perché in quei momenti terribili io mi sento fatalmente trascinare, e non so da chi, né mi riesce resistere. Non ci è che il tuo sguardo, la tua voce d'angiolo – scongiuri potenti a cacciarmi dall'anima il demonio che la flagella. Ma io farò di tutto per darti in séguito meno dolori che sia possibile, perché infine cosa ci guadagno? I tuoi dolori non sono i miei, e non sono mie le tue gioie?

Addio, mia cara Adele, ama e compatisci il tuo povero amico. Addio, addio.


CONTROCANTO

La voluttà unica e suprema dell'amore sta nella certezza di fare il male. E l'uomo e la donna sanno che nel male è ogni voluttà.

L'amore è il gusto della prostituzione. Addirittura non c'è piacere nobile che non si possa ricondurre alla prostituzione.


Charles Baudelaire




  

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