Cds, "Poeta Ciarlatano", tecnica mista su carta e velina
POETA CIARLATANO. TRITTICO 2010
1
Avevo sopracciglia estese come da qui, Marinella di Sarzana, fino a Lerici, con tanti occhi sotto e tutti si strizzavano d’intesa con un pubblico che aspettava da me poesia ciarlatana. Avevo, per contabilità, occhi quanti i nasi all’insù che guardandomi sul palco mi credevano capace di ogni sparata poetica falsa e dissonante. Crescono strani animali a lato della poesia vera e dei veri poeti, io sono uno di questi.
2
Dall’urna, scattando come una molla, usciva fuori il Poeta Ciarlatano dal volto color pece, e accompagnato da una monotona musichetta che sembrava il vibrato del vento, cantava stonato: “Hai amato uno come me ciarlatana sei anche te…”
Questo assurdo carillon veniva donato come consolazione dagli Dei dell’Olimpo agli uomini e alle donne che si affidavano alla strampalata metamorfosi degli amori realisti.
3
Il cerone del buon senso etico si scioglie sul mio viso nonostante i becchini siano dei visagisti eccellenti.
-Non ci attacca su questa pelle, dice sconsolato uno.
-Non è abbastanza fredda?, chiede l’altra.
-Il Poeta Ciarlatano muore e resta caldo nella sua deficienza superficiale! Non lo sai?! Mi chiedo cosa hai imparato dalle sepolture in un anno!
-Tutto il necessario, non essere severo, converrai però che questo poeta è eccezionalmente ciarlatano!, rispose la becchina.
-Sì!, le foto verranno disgraziatissime, la maschera funebre buffa come era in vita! Ma che possiamo farci!?
-Chiediamogli di essere nel caldo rigor mortis un tantino freddo, per la foto e la bara da esporre, insomma un po’ meno ciarlatano.
-Idea eccellente, le cadaveriche ostinazioni nichiliste ciarlatane sono dure da abbellire, ma il nostro cadavere converrà che è meglio collaborare! Signor Poeta Ciarlatano morto!, mi scusi, potrebbe accogliere sul viso, per un attimo, il tempo di svolgere il nostro lavoro, questo benedetto nitore della serietà poetica che impone la tradizione?, conviene anche a lei, sa!, lascerà un buon ricordo ai parenti in immagine, agli amici, nell’ovale, nei sogni di chi lo ama?, collabora?
Accenno, per quanto possibile, data la mia situazione, a un diniego muovendo il futuro teschio.
Sconsolati i becchini, lei avvenente fra l’altro, mi sbattono il coperchio della bara in fronte. “S’arrangi!”, esclamano all’unisono, “nessuno lo ricorderà!, nell’album dei poeti ciarlatani estinti quest’anno a luglio non sarà presente.
Spiro, soddisfatto, e senza trucco sugli zigomi, convinto, anche se nessuno ne serberà memoria, che io ero il migliore Poeta Ciarlatano in circolazione! Per un motivo molto semplice! non sono stato neppure un granellino poeta, ma soltanto un perfetto, completo, incredibile ciarlatano e basta!
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