L'ADDIO DI LANCILLOTTO E GINEVRA
E' all’immaginario che si rivolge Julia Margaret Cameron, con la sua tecnica flou e la messa in scena “cinematografica” frutto di un’attenta regia che ci propone pochi dettagli messi a fuoco mentre il resto è lasciato all’immaginazione dello spettatore che non avrà difficoltà a vedere in quello sfumato un accenno di movimento, il risultato di un “mosso”. Sorprendente questa “preveggenza cinematografica” se pensiamo che il cinema degli albori consisteva di un’inquadratura fissa in cui gli attori si muovevano con fare teatrale. Nell’uso dei primi piani poi la fotografa supera addirittura la prima fase del cinema primitivo che, lo ricordiamo, è nato sedici anni dopo la sua morte - Data della fotografia 1874. (Claudio Di Scalzo)
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