domenica 29 agosto 2010

Accio: Autoritratto con Nome (mio) e Lagrime (di chi mi dipinse e fotografò)



 


Autoritratto con Nome (mio) e Lagrime (di chi mi dipinse e fotografò)


Io sedevo, ad esempio, in un posto di mare: ero al sole, ero a un tavolo, ero dinanzi al mare… E non è che in quel pomeriggio a un tavolo tutta la mia vita?

Era all’intorno un grande piazzale. C’era, in fondo, il mare, il sole era stato sulle mie scarpe, quando m’ero seduto, e adesso era di là da me tre o quattro file di tavolini, cinque file di tavolini. Forse, anzi, non c’era più, era solo una cosa che c’era stata fino a un minuto prima.

Ma non era lo stesso tutto quello che non c’era? Inverni e monti, compagni avuti, viaggi compiuti… Erano cose che c’erano state. E non era che un pomeriggio di cose tutte già state la mia vita?

Un carro-botte passava, lo tirava un bue, e da tempo infinito innaffiava il piazzale.

Ma il piazzale restava bianco delal sua polvere, mai si oscurava di bagnato, ed era piuttosto l’acqua che si spegneva nella sua polvere. Erano in quella polvere tutte le cose ch’erano state? E può non essere che un pomeriggio di polvere tutta la mia vita?


Da “Il dubbio di vivere”, di Elio Vittorini, in “Nome e Lagrime”.


                                                       Ponza 1982


CDS detto Accio


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