domenica 25 aprile 2010

Claudio Di Scalzo: Immaginariamente… Eros. Tellus in Love e Tellusmostre



Cds: "Fessura 2". Per vedere Idina Faro. Da Carta Infiammabile, 1981





Claudio Di Scalzo

IMMAGINARIAMENTE...  EROS

Nel 2005 a Carrara, organizzai una mostra, con Paolo Pratali - mentre in città si svolgeva la Biennale di scultura, molto ingessata e calcata su ripetitivi cliché - e cioè:  IMMAGINARIAMENTE…EROS. Con catalogo di TELLUSmostre. Questa esposizione, di cui in calce riporto un estratto della mia prefazione al catalogo, metteva in relazione arti visive e Rete, produzione di arte (come opera unica) e riproduzione di arte e similarte all’infinito in materia di Eros. Tutte questioni che anche il Weblog TELLUS IN LOVE conta di approfondire ulteriormente. Non escludendo in futuro che lo stesso TELLUS IN LOVE organizzi di nuovo mostre e visualità erotiche sul Web e in galleria.



                             SE L'EROS E' COME IL CIELO STELLATO

Proporre la cifra esauriente dell’erotismo in una mostra penso sia facile come contare le stelle in una sera d’estate. Per questo TELLUSmostre ha scelto la mediazione, inedita credo, fra approccio didattico, direi quasi manualistico, e la mappatura dell’eros inventata da artisti giovani - si potrebbe dire che giocano con il corpo o lo stregano attorno ai cinque sensi – usando nuove tecniche estetiche, muliebri e varie, a volte ripetitive, ma in ogni caso spettro (anche l’eros e il piacere lo sono nella post-modernità telematica innervandosi nell’assenza-presenza negata-accettata) di quanto ci è dato vivere e vedere e forse sognare.

La manualistica con compiti didattici e da prelievo nell’immaginario della storia dell’arte (e anche questo è un gesto sessuale) varia dai grandi fotografi ai pittori che incubarono nelle loro ossessioni, spesso ironiche, e predilezioni sessuali, il corpo della donna e dell’uomo: Man Ray, Matthelorpe, Magritte, Warhol. A volte sono clic esaltati in camera oscura a volte dipinti ma finalmente fruibili da un vasto pubblico, estivo, in vacanza, in luoghi che spaziano dai vetusti palazzi nobilmente invecchiati (a volte propriamente decadenti e decaduti) come il Palazzo del Medico in piazza Alberica, salotto di Carrara, ai ristoranti (e la cucina erotica è una glossa che s’impone al gusto, alle labbra, al palato, alle papille gustative) che preparano ricette esemplari per stimolare i flussi vitali.

Delocazione, dunque, dell’arte e della simil-arte. Nell’epoca del web e della continua partogenesi delle immagini e di altre diavolerie digitali o filmiche... cercare l’esclusiva, il pezzo d’arte realmente firmato da Man Ray o da Magritte, è una pura, e anche riccastra, scelta accademica. TellusMostre opera in un altro modo, fedele a una prassi di de-costruzione e di comunitarismo del sapere e dell’estetica occidentale. Anche in materia di erotismo.

In questa rassegna i nomi celebri sono riprodotti, copie, loro come le loro artistiche polluzioni, ma sono altrettanto veri di quelli che stanno in qualche miliardaria fondazione.
La declinazione poi in librerie dei versi di Saffo o in una vineria delle tavole di Manara uniscono il sacro e il profano in una medietà turistica che fa bene (contatti, acquisti, scambi) alla conoscenza e al gusto.

Gli artisti presenti in mostra - e il catalogo ce li restituisce come piccole icone di un firmamento in espansione - che ebbero il loro big bang tanto negli sdilinquimenti barocchi con annesse conchiglie e cigni beccanti seni prosperosi giù giù fino al brodo primordiale degli Schiele, sempre per stare alla metafora scelta del cielo-piacere, variano per scelte ed esiti . E non vale definirli per nome e cognome facendoli ballare su di un solo rigo per riassumerne la complessità delle scelte, serve però dire che le eredità trapelano eccome! C’è chi si affida alla tradizione che ogni accademia del bel segno ha rinvigorito, e allora appaiono fianchi bronzei ad allietare le iridi di chi guarda; emergono turgori espressionistici con segnacci rossi e neri tanto per stare nei punti nascosti; compaiono le liquide facezie sessuali figlie della Pop Art; la vocazione al tassello dove significato e significante giocano scherzi a un capezzolo; inscatolamenti modaioli di piedi feticisticamente calzati e di lingerie stremanti schiene curve sotto i flash della vanità; video dove l’immagine è fantasmatica per orgasmi altrettanto meccanici; sculture che scheggiano priapismi africani e fenditure con la vocazione al labiale pilifero intriso di secrezioni varie; oppure ingrandimenti fotografici dove l’irrompere di un oggetto sposa – orgasmicamente possiamo suggerire – corpi che parlano in nuvolette da fotoromanzo.

Insomma tout se tient in questa mostra che TELLUSmostre, arditamente, propone come la più classica delle pozioni in missione afrodisiaca per scelte d’immaginario, di erotismo, di gioia di vivere, e per andare oltre, se vogliamo, al solito: Ah, Ohh, sì! sì! no! Siiiii!! (...) Dal catalogo "Immaginariamente... EROS", Carrara, 2005 -



                                                  Cds "Fessura 1" Per vedere Idina Faro, 1981





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