sabato 21 agosto 2010

Claudio Di Scalzo: Il ragazzo che barò per perdere. Omaggio a Romano Bilenchi

   


                                             Sognavia, Tellus 30




IL RAGAZZO CHE BARO' PER PERDERE

Non riesco a dormire mamma perché ho assistito nel cascinale a un gioco ingiusto che non ho capito. Posso parlartene? Fabio giocava a carte con Sandro il figlio del Forni. In palio partita dopo partita a scopa c’erano i suoi giornalini. L’album completo delle figurine dei giocatori. Fabio giocando barava, mamma, per perdere. Lo capivo benissimo. E l’altro baldanzoso non se ne accorgeva o lo credeva rimbecillito. Gli ha portato via la collezione e come sorrideva allontanandosi. Ah Nardi sei un pollo! Hai trovato chi ti concia per le feste. Con questi giornalini leggo per un mese. E le figurine le rivendo. Lui annuiva con occhi mesti che non tradivano rabbia bensì indifferenza. Sulle sue labbra un sorriso impercettibile ha avuto un fremito. Non l’avevo mai visto così mamma! E la risposta che mi ha dato non l’ho intesa. Ma che cugino ho? Tu sei sua zia! Cosa c’intendi? Devo dirti per filo e per segno cosa gli ho chiesto? Fabio tu hai giocato per perdere, baravi contro te stesso, perché l’hai fatto? Mi ha risposto che se Sandro aveva bisogno di vincerlo per autostima, cosa vuol dire mamma di preciso?, lui aveva bisogno di sapere se gli era amico come diceva. Un amico che firma il patto dei polsi strusciati non è tentato dal distruggere il fratello trapper. Non intendere che l’ho fatto vincere o approfittarne dimostra una tale voglia di rivalsa che m’impedirà di stare con Sandro nelle battaglie sull’argine e assieme a rubare cocomeri ai contadini mentre i cani abbaiano. Fabio lo aveva messo alla prova! Non lo cercherà più perché è diventato come gli altri. Mi ha detto così! Mamma ti sembra giusto sottoporre gli amici a queste prove? A me cosa riserva? So che lo farà anche con me usando un altro gioco rovesciato nelle parti. Ma è buono o cattivo mio cugino, eh mamma. Anche il prete a volte non sa come intenderlo. Poi se penso a come stasera vive senza i suoi fumetti che ci aveva messo una vita per averli provo dolore! Voglio dargli i miei se non si offende! E’ così fiero. Anche perché son troppo belle le avventure che inventa lungo il fiume. Cosa vuoi dire che è un ragazzo difficile? Complicato! Quando saremo grandi, giovanottini, ognuno di noi troverà amicizia e amore in una ragazza? Bello mamma che succeda. Se non c’è bisogno di barare contro se stessi a me piacerà. E mio cugino cosa inventerà per sapere se amore e amicizia sono immensi? Meglio che dorma, ti do retta, gli occhi mi fanno pio pio, ma tu parlaci con Fabio. Te ti ascolta. E rassicuralo con questa storia che poi una fidanzata gli darà quello che lo farà star bene. La troverà dici eh mamma! Ah per questo lo credo anch’io. Speriamo non sia una che poi garba anche a me. Va bene dormo…


Claudio Di Scalzo
21 agosto 2010




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